Toro vanta anche trascorsi culturali laici, tutt’altro
che disprezzabili.
Fra Antonino da Toro, laico
cappuccino, morto a vasto nel 1597, nella stima di Santo. Amante della preghiera
notturna, osservante scrupoloso della regola monastica, sopportò con
rassegnazione i dolori che lo affiggevano. Ebbe dal Signore il dono della
profezia e della moltiplicazione del pane.
Meritano la menzione i grandi
insegnati privati del Settecento, i Magno, i Trotta e quell’Adriano De Santis
che fu ammirato dal Longano.
Da menzionare pure personalità ottocentesche come
Martinangelo De Martino (1782-1850), avvocato e giurista di fama deputato al
parlamento di Napoli del 1848; e (1792-1872), deputato nel
’48, intendente di Molise nel 1860, benemerito della cultura molisana per gli
studi di filosofia e, soprattutto, per la scuola privata che attirava studenti
da tutta la regione.
Nativo di Toro è il poeta (1935), uno dei pochi
letterati molisani contemporanei affermato in ambito nazionale.
Di origini toresi anche
(1942),
scrittore e pittore brasiliano, e il fratello minore Antonio Pecci (1946),
chitarrista, compositore e cantante noto in tutto il mondo con il nome di :
il nonno dei Pecci, Giovannantonio (Toro, 1885), figlio di Mercurio Pecci
(soprannominato "Peggio") fu uno delle migliaia di toresi che
emigrarono verso il nuovo continente tra Otto e Novecento.
Figlio di un emigrato torese in Argentina, è il sacerdote
scalabriniano, padre ,
presidente del Centro Latino - Americano sull'emigrazione, uno dei più
importanti del mondo.
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