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Casa Trotta |
Approfittando della cortese
ospitalità dei baroni Trotta d’Annoja, immancabilmente a Toro in agosto, una
visita a casa Trotta s’impone. La costruzione, che sorge accanto alla chiesa
madre, sorge sui resti del preesistente edificio, abbattuto nel terremo del 1805. il pesante portone di quercia si apre su un mondo fatato. Il mobilio, le
suppellettili, le vestigia del passato, resistono nell’atrio in penombra,
nella smisurata
,
sulle cui
sono allineate le pentole e pentoloni di rame e grossi archibugi, nelle
con gusto e parsimonia, nella
che custodisce libri rari e manoscritti preziosi; resistono in ogni
del palazzo, dalla legnaia, al frantoio, alla cantina fornitissima, su su fino
alle camere da letto.
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CUCINA
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SALA
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Dovunque aleggia l’atmosfera magica dei
secoli andati. A Toro, tra le mura di casa Trotta, accade di stupirsi
ancora dello scorrere lento delle ore, e ritrovarsi a indugiare sui
ritratti di galantuomini di paese che, oltre a curare i campi e il nome di
famiglia, curavano l’istruzione dei giovani borghesi molisani e
intrattenevano rapporti epistolari con grandi italiani del tempo, Tommaseo, Cantù, Panzini, per citare solo i più noti. |
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