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Dal "Tempo Molise": - I consiglieri che hanno rimesso il mandato spiegano le ragioni della scelta. Parlano Cutrone e Quicquaro | TORO - Avviate le procedure per lo scioglimento del consiglio comunale a Toro, nominato il commissario prefettizio nella figura del viceprefetto aggiunto Francesca D'Alessandro.
"Intanto, dopo il fulmine a ciel sereno dell'altro giorno, che ha messo fine all'amministrazione Cofelice, per le dimissioni di 7 consiglieri, 4 di minoranza e 3 di maggioranza, ieri in paese sono scese "a pioggia battente" le motivazioni. A parlare è Ludovico Cutrone, ex assessore alla cultura, destituito dallo stesso sindaco due anni fa. «Le nostre dimissioni, malgrado sofferte, erano inevitabili – ha dichiarato – affinché il nostro paese risalisse dal baratro in cui è piombato da quasi otto anni. Le scorse elezioni regionali hanno sedato qualsiasi dubbio sulla fiducia che i cittadini toresi riservavano al sindaco, assegnandoli solo 298 preferenze su altre 1200 votanti. Anche le provinciali non sono andate meglio». L'ex assessore ha spiegato poi il motivo principale che ha portato i tre consiglieri affiliati a Cofelice a sostenere la minoranza in questo gesto. «Noi consiglieri di maggioranza abbiamo deciso di sostenere gli amici di minoranza, volendo anche sorvolare su tanti insani gesti compiuti dall'ex sindaco nei nostri confronti, per l'unico motivo che nulla di quello che era stato presentato al popolo torese come obiettivo del nostro programma politico è stato rispettato in questi anni. In particolare mi riferisco alle scuole. A malincuore dico che i miei figli sono tra quei bambini che degnamente hanno potuto frequentare una scuola. Dopo il sisma del 2002, Toro non ha più edifici scolastici. I bambini fanno lezione in container ormai fatiscenti, temiamo per loro ogni giorno. Non è possibile che i paesi a noi limitrofi, quale San Giovanni in Galdo e Campodipietra, abbiano ottenuti tantissimi fondi, mentre noi niente! Niente per le scuole, niente per le strutture pubbliche, niente per la viabilità».
Proprio questo niente ha indotto i sette consiglieri: Giuseppe Quicquaro, Giuseppe Ruggiero, Fernando Parziale, Roberto Di Paolo, Ludovico Cutrone, Giancarlo Lamenta e Rita Colledanchise a presentare le dimissioni al comune. Questione illustrata anche nella lettera aperta del capogruppo di minoranza Giuseppe Quicquaro, che ha citato gli interventi non realizzati, «dai ritardi nella sistemazione degli edifici scolastici, quelli del culto, ma anche il municipio, danneggiati dal sisma, dal piano di fabbricazione fermo così come il museo della civiltà contadina, all'incuria del verde pubblico, allo scuolabus». Malcontento che ha portato alla decisione ufficializzata nel giorno di San Valentino, «in cui in sette abbiamo rassegnato le dimissioni per interrompere un'esperienza amministrativa fallimentare». Esperienza che si interrompe con la nomina del commissario e con il ricorso alle elezioni anticipate, che per Toro potrebbe significare tornare alle urne già la prossima primavera."
M.C.M.
dal "Tempo Molise", 16 febbraio 2007
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