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San Mercurio (26 agosto) |
È il primo anno che a San Mercurio la messa solenne non è stata celebrata in chiesa e nemmeno all’aperto in piazza L. A. Trotta, ma si è svolta presso l’androne centrale del Centro Caritas in Via Pozzillo.
Da rilevare che alla santa messa delle ore 11, celebrata dall’Arcivescovo di Campobasso Armando Dini, oltre ai fedeli toresi era presente un gruppo di fedeli di Serracapriola, giunti per l’occasione dei festeggiamenti in onore del Martire Mercurio. Pertanto, vi era gente rimasta all’impiedi fuori del Centro con scarsa possibilità di partecipazione e sotto un sole cocente, mentre altra era rimasta in Via Pozzillo in attesa della processione. Un'altra brutta figura che il paese non meritava di fare.
Sull’altare della celebrazione erano state esposte le reliquie di San Mercurio in possesso dei due paesi. In particolare quella torese, l’osso del braccio di San Mercurio, era posta in un nuovo reliquiario con cilindro a vista tutto in vetro e con una forma eretta e slanciata, in cui è stata traslata dalla originaria teca del 1935, dall’Arcivescovo Metropolita, sua eccellenza monsignor Armando Dini, in presenza del parroco di Toro, padre Tommaso Rignanese, durante il mese di agosto.
Un quartetto di ragazzi toresi si erano vestiti, come nel 2004 e nel novembre del 2000, nelle sembianze di San Mercurio, ma strano a dirsi, invece di trovarsi, durante la funzione religiosa, nei pressi dell’altare o dell’effige del Santo Martire, gironzolavano fuori dal Centro Caritas e durante la processione sono stati dislocati tra le file dei ragazzi, invece che nei pressi dei reliquiari o delle statue.
Al termine della messa delle 11 si è svolta la processione lungo le strade del paese dei due reliquiari, delle statue di San Mercurio Martire e Sant’Emidio, accompagnati da una folta schiera di fedeli e dal Gran Concerto Bandistico Città di Noci. Quest’anno la statua di Sant’Emidio ha attraversato tutte le strade insieme a quella del Santo Patrono, diversamente dallo scorso anno che si era dovuto fermare in Piazza L. A. Trotta e non percorrere Via di Sopra e Via di Sotto, grazie alla realizzazione di una nuova pedana offerta da un gruppo di fedeli toresi. La sosta in Piazza L. A. Trotta c’è stata comunque per rendere omaggio ai caduti d tutte le guerre con l’esecuzione da parte del Gran Concerto Bandistico Città di Noci del silenzio, dell’Inno di Mameli (Inno Nazionale) e della Leggenda del Piave.
Prima e durante e dopo la processione si sono avute delle polemiche sul mancato scampanio delle campane, dopo che l’impalcatura esterna alla Torre Campanaria finalmente era stata rimossa. - San Mercurio senza il festoso scampanio non è San Mercurio!, dicevano in molti. E si lamentavano di chi immaginavano contrario al sacro rimbombo.
A nostro modesto avviso, il suono delle campane potrà tornare a udirsi a Toro solo se si ripristina il motore e il sistema automatico di controllo, e – soprattutto - se si provvede seriamente al ripristino funzionale della parte interna della Torre Campanaria (cibature con resine o malte cementizie alle scale e alle pareti, ecc.), nonché della adiacente Chiesa del SS. Salvatore, dalla quale sono scomparsi improvvisamente i ponteggi interni e non ancora si capisce bene per disposizione di chi.
| Archivio Cerca Più recenti Invia Stampa 09/09/06 by Staff |
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