Nella giornata di domenica 2 aprile un gruppo di terziari della provincia monastica di Puglia e Molise si è dato appuntamento a Toro, dopo San Marco in Lamis e Capurso. Presso il Centro Caritas nella mattinata hanno svolto la catechesi sul crocifisso di San Damiano con la presenza di padre Pietro (ex padre provinciale dei frati francescani di Molise e Puglia), padre Giancarlo (ex parroco di San Pietro in Campobasso), di padre Tommaso e di padre Giacinto. Nella tarda mattinata, verso mezzogiorno, il gruppo dell’ordine francescano secolare (o.f.s. o terziari) dal Centro Caritas si è diretto per Via Pozzillo, per poi proseguire per Via Occidentale, Via Orientale, Viale San Francesco e di nuovo al Centro svolgendo una Via Crucis. Le tappe erano segnalate da altarini allestiti dalla gente torese con dei quadretti raffiguranti il percorso verso la Croce. In realtà, gli altari preparati erano solo dodici, in quanto mancava quella del Cireneo, oltre a quella finale della Risurrezione. La mancanza del Cireneo era voluta in quanto ognuno di noi deve saper portare la propria croce senza aiuto di nessuno. Le tappe della Via Crucis avevano come tema, non le classiche cadute ecc., ma le figure che hanno ruotato attorno al Cristo in Croce. Vista l’ora di svolgimento della Via Crucis pochissimi sono stati i toresi non terziari che l’hanno seguita.

Nel primo pomeriggio il ritiro si è concluso con la celebrazione di una messa presso il Centro Caritas da parte del provinciale dei frati minori, padre Donato Sardella, di padre Giancarlo, di padre Pietro e di padre Giacinto. Durante la stessa il provinciale ha ribadito i concetti di fede e di attività dei terziari, e gli stessi durante l’offertorio hanno offerto oltre al pane e al vino, e altri doni della natura, anche dei mattoni, a simboleggiare quanto fece anche San Francesco quando fu chiamato dal Crocifisso di San Damiano che gli disse “Va ripara la mia casa”. Prima del termine della celebrazione un gruppetto di quattro terziari con questi mattoni ha realizzato a terra, davanti all’altare un SI a testimonianza di voler fare quanto loro richiesto nel prossimo futuro.