Occupazione. Il personale dell’istituto di Toro da cinque mesi senza stipendio ricevuto ieri dall’assessore alla Sanità
Fisiomedica Loretana, uno spiraglio
Tempi stretti: entro il 26 settembre ci sarà la sentenza per il pignoramento dei beni
CAMPOBASSO. Obiettivi per tappe: la prima, garantire gli stipendi. La mette giù così l’assessore alla Sanità, Luigi Velardi, che ieri nella sede del Consiglio regionale s’è trovato di fronte il personale dell’istituto di riabilitazione ‘Fisiomedica Loretana’ di Toro, in fervente protesta.
Telefono all’orecchio, l’assessore organizza estemporaneamente un incontro con il manager dell’Asl di Campobasso, Florio, e il proprietario dell’istituto medico, Giacci, per risolvere la situazione di emergenza. I tempi sono molto stretti: il prossimo 26 settembre, infatti, ci sarà la sentenza giudiziaria per il pignoramento dei beni all’Asl. Il contenzioso è pesante.
Vediamo perché si è arrivati fino a questo punto.
In una lettera il personale dell’istituto di riabilitazione ha illustrato al presidente della Regione lo stato di difficoltà cui sono costretti da cinque mesi a questa parte, da quando, cioè,non percepiscono gli stipendi. La mancata corrispondenza del dovuto dipende “dai mancati pagamenti da parte dell’Asl di Campobasso”. Un vuoto economico che ha indotto il personale della Fisiomedica a fare ricorso alla magistratura. Ecco appunto la data del 26 settembre.
“In sede di giustizia amministrativa e civile il Giudice dovrà dare esecuzione al provvedimento di pignoramento giacente presso il tribunale di Campobasso per la riscossione delle somme dovute dalla Asl alla Fisiomedica, a seguito di un arbitrato”. E’ chiaro che questo comporterà notevoli aggravi per i molisani tutti.
A tale conclusione, è naturale, nessuno vuole arrivarci. Per questo ieri tanto lavorio. In realtà – come ha voluto precisare l’assessore alla Sanità – è da un po’ che la Regione si sta interessando a risolvere questa emergenza.
Accanto a Velardi c’è anche il consigliere Ds, Antonio D’Ambrosio, noto paladino della struttura di Toro. Il diessino riporta nell’incontro con le maestranze anche lo spiacevole episodio di cui è stata vittima. “Ho ricevuto – racconta – a seguito del mio interessamento una lettera anonima di minacce”. Le persone che sfuggono alla linearità dei rapporti vanno superate perché “noi vogliamo lavorare alla luce del sole”.
Chiedendo a D’Ambrosio sostegno, Velardi piega i passaggi già messi in atto. “Dopo aver parlato con il titolare dell’istituto, Giacci, mi sono impegnato ad intercedere”. Partono così immediatamente i contatti con Florio e con il Prefetto (interpellato anche dalle maestranze). Dal manager dell’Asl n. 3 ovviamente Velardi registra l’altra versione dei fatti, annotando “il suo rammarico per essersi trovato all’interno di un ricorso”.
Nel frattempo arriva anche “la benedizione di Iorio sul percorso individuato dall’assessore per aggiustare la faccenda”.
Ed eccola qui la proposta di Velardi: “pagare innanzitutto subito gli stipendi”. E aggiunge D’Ambrosio “senza naturalmente limitare la sopravvivenza dell’istituto di riabilitazione. Non si dovrà rinunciare a un solo posto letto”.
S.V.
"Il quotidiano del Molise", 21 settembre 2005
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