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- Notizia nr.312
- Titolo: "Da Nuovo Molise (10/8/2005): “Riflettori puntati su... Toro: Il dramma più grande, le frane”"
- Tratta dal sito: http://www.toro.molise.it
- Pubblicata on-line il: 14/Aug/2005





Il primo cittadino: «La mia soddisfazione? Aver riaperto le scuole»
Il dramma più grande, le frane. È l’unico cruccio del sindaco del paese, Salvatore Cofelice
UN grosso risultato raggiunto, un pesante problema ancora da risolvere. Nella passeggiata attraverso le strade di Toro, il sindaco Salvatore Cofelice non può fare a meno di esprimere il suo entusiasmo per la riapertura delle scuole e la sua amarezza per non essere ancora riuscito a tamponare l’emergenza frane a causa della mancanza di fondi.
Quanto al primo punto, Cofelice ricorda la situazione precaria nella quale hanno vissuto fino ad oggi i bambini ed i ragazzi che frequentano gli istituti scolastici del paese.
«Attualmente gli alunni delle materne, delle elementari e delle medie devono seguire le lezioni nei prefabbricati, con i disagi che è facile immaginare. Con i fondi per il terremoto, però, stiamo per riportarli all’interno di edifici sicuri, salubri, funzionali. La scuola materna sarà pronta addirittura a settembre. Sempre a settembre cominceranno invece i lavori per le elementari e le medie.»
Una svolta attesa, dunque, che però si accompagna all’amarezza per avere ancora gli edifici più importanti del paese lesionati. «Il Comune di Toro, che a mio parere è una delle case municipali che hanno subito i più gravi danni in occasione del sisma del 2002, è ancora lesionato. Attualmente i nostri uffici sono ospitati presso i locali del poliambulatorio della Asl. Per porre rimedio alla situazione, non abbiamo ricevuta però nessun finanziamento.»
«Stesso discorso vale per la nostra Chiesa, che è rimasta fuori dalla prima tranche di finanziamenti concessi nel post terremoto. Le funzioni cui essa dovrebbe essere preposta vengono ora svolte in uno stabile della Caritas. La nostra piccola comunità è molto amareggiata perché si vede privata degli edifici più significativi del paese.»
Ma la situazione post sisma presenta ampi spiragli di luce riguardo al ripristino delle abitazioni.
«I 20 mila euro concessi dal Commissario straordinario Iorio ci hanno consentito il ripristino funzionale delle case. Da questo punto di vista, bisogna dire che le “ferite” sono state “curate”, che non vi sono più danni significativi, e che le persone sono potute rientrare nelle proprie case.»
Il vero cruccio del sindaco riguarda invece il fronte frane. «È in questo campo che attendiamo con maggiore ansia gli opportuni finanziamenti da parte della regione, fondi che vadano ad aggiungersi ai piccoli aiuti ricevuti dalla Provincia per le infrastrutture viarie interpoderali. Grosse speranze ci vengono dai bandi per l’agricoltura, che potranno servire a tamponare i danni causati dalle frane a terreni e frutteti. Le contrade, però, continuano a rimanere isolate e solo con i pochi risparmi che il comune riesce a racimolare stiamo cercando di effettuare piccoli interventi per mantenere un livello minimo di percorribilità.»
Esauriti i temi che maggiormente stanno avendo influenza sulla vita della comunità di Toro, il sindaco passa a parlare di alcune realizzazioni destinate a portare benefici alla popolazione del centro in provincia di Campobasso.
«Con i fondi dell’articolo 15 stiamo portando avanti il progetto per il recupero del centro sociale, assieme a Campodipietra e San Giovanni in Galdo.»
«Attraverso i Pit ristruttureremo uno stabile destinato ad ospitare un interessante museo sulla civiltà contadina. L’importo che ci è stato concesso è pari a 180 mila euro.»
«Abbiamo portato a compimento tutte le pratiche inerenti la realizzazione del secondo lotto del cimitero.»
Infine, il sindaco si è permesso di concretizzare un’idea legata ad una passione molto sentita a Toro: quella per le bocce.
«Con i risparmi del Comune abbiamo dato vita ad un campo bocce davvero moderno e funzionale, realizzato con materiale sintetico al posto della classica ed usuale terra.»
Insomma, in attesa della soluzione alle problematiche «più grandi» non si è persa l’attenzione per quei piccoli particolari che possono contribuire a migliorare la qualità della vita.


Daniela Lombardi


(Da Nuovo Molise del 10 agosto 2005)










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