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Nome
Commento
Francesco Uomo
Nazione
Italy
Città
toro
   Messaggio Firmato il 15-02-2008 at 10:12  Ie
Perché la Redazione non lancia un bel sondaggio sulle nuove elezioni politiche? Non sarebbe interessante?

francy@homless.it  Tuo IP
Redazione
Città
Toro
   Messaggio Firmato il 08-02-2008 at 09:46  Ie
Grazie, Mariotto.
Sottoscriviamo in pieno il tuo appello e ci aspettiamo maggiore partecipazione da parte degli iscritti. Un consiglio, un suggerimento una informazione, qualsiasi cosa, insomma, sono sempre molto graditi.
E il sito se ne avvantaggia.
Redazione ToroWeb

redazione@toro.molise.it  Tuo IP
Mariotto
   Messaggio Firmato il 07-02-2008 at 08:49  Ie
Io non mi arrivo a fare capace. A questo forum d ToroWeb si sono iscritti oltre 130 persone, roba da fare scoppiare il sito se ognuno anche ogni tanto volesse lasciare un messaggio, e invece niente, ci scriviamo in pochi. Questo non lo capisco proprio

Possibile che non c'è una notizia un fattom una diceria un dubbio che non vi stuzzica? Io non ci credo e allora... aspetto di leggervi numerosi



Mari8

mari8otto@yahoo.it  Tuo IP
Francesco Uomo
Nazione
Italy
Città
Toro
   Messaggio Firmato il 05-02-2008 at 19:31  Ie
Ho letto il messaggio di Antonio e il commento della redazione e mi sento solo di aggiungere che un poco di umiltà non guasta.

Viva Toro

Francesco

francy@homless.it  Tuo IP
Mariotto
Nazione
Italy
Città
Toro
   Messaggio Firmato il 30-01-2008 at 17:04  Ie
Cronache molisane

Così si punisce un Capitano scomodo: da eroe a magazziniere.


Clamoroso blitz nel Comando Regionale e Provinciale dell’Arma: la Procura di Larino fa sequestrare i documenti sul trasferimento di Fabio Muscatelli. Il sospetto è che la decisione sia frutto di pressioni politiche di chi ha interesse a penalizzare “un investigatore fra i migliori, che ha sempre fatto il suo dovere”. Tre le ipotesi di reato contestate da pm Venturi: favoreggiamento, abuso d’ufficio e violenza privata aggravata.



Martedì 29 gennaio. Gli agenti della Squadra Mobile di Campobasso coordinati dal dottor Farinacci fanno irruzione negli uffici del Comando Regionale e di quello Provinciale dei Carabinieri. «Cerchiamo documenti, ci manda la Procura di Larino». Il decreto del Sostituto Luca Venturi è chiaro: ordine di sequestro penale del fascicolo relativo alla vicenda del Capitano Fabio Muscatelli, comandante della Compagnia di Termoli. Dal mattino fino alle ore 14 si acquisiscono documenti, atti, lettere, provvedimenti. Il blitz è un colpo di scena, ma anche una decisione maturata dalla necessità di verificare se dietro l’allontanamento coatto del giovane ufficiale, il ‘motore’ dell’inchiesta Black Hole che negli anni scorsi ha mandato in carcere personaggi di spicco della vita pubblica, politica e delle forze dell’ordine, ci siano pressioni e ingerenze politiche.



Per Fabio Muscatelli non dev'essere stato facile scoprire che il nemico indossa la sua stessa divisa, e che ha pure qualche stelletta in più sulle spalle. Era già successo due anni fa, quando i suoi superiori avevano provato a spedirlo a Locri, una sede notoriamente difficile. Il trasferimento non andò in porto, e anzi intervenne la Direzione Distrettuale Antimafia di Campobasso, che dispose perquisizioni presso gli uffici romani dell’Arma. All’epoca il Comando Provinciale era guidato dal Colonnello Maurizio Coppola, lo stesso che l’anno scorso è finito in carcere proprio nell’ambito di una inchiesta coordinata dal Procuratore Nicola Magrone e affidata al Capitano sulla presunta corruzione in Basso Molise. Secondo gli inquirenti il Colonnello, successivamente rimosso dall’incarico e trasferito altrove, avrebbe favorito il gruppo di agenti infedeli che si sentivano minacciati dall’attività investigativa del capitano di Termoli e avrebbe messo in atto una sorta di persecuzione verso il giovane ufficiale, che il giudice di Larino ha definito «indomito». Indomito e perciò scomodo, certamente, per parecchi personaggi politici locali. Non è un segreto che l’allontanamento di Muscatelli sia stato già tentato. E non è un segreto – non più, almeno – che per mesi gli sono state fatte offerte allettanti di altri impieghi. Lui ha sempre detto no, rispedendo al mittente le proposte di fare carriera da qualche altra parte. «Andò via quando la Procura mi dirà che le indagini sono finite».



Le indagini però, come gli esami, non finiscono mai, specialmente se hanno scoperchiato un ‘buco nero’ di corruzione e mazzette, di abusi di potere e irregolarità che stringono in una morsa serrata potere politico ed economico. A finire nel calderone degli indagati, negli ultimi tre anni, sono stati politici, medici, dirigenti, funzionari, ufficiali di polizia giudiziaria, carabinieri. Oltre cento le persone per le quali la Procura di Larino sta per chiedere il rinvio a giudizio, e molte altre quelle collegate al secondo filone dell’inchiesta ancora da concludere. Muscatelli ha continuato e sta continuando imperterrito la sua ‘missione’, stabilendo sempre nuovi contatti fra centri di potere e connivenze clientelari. Adesso però dovrà interrompere: trasferito per “incompatibilità ambientale”. Deve andare a Livorno a svolgere funzioni di capo deposito in un magazzino vestiario dell’arma dei carabinieri del capoluogo toscano. Niente funzione operativa, niente compiti investigativi. Fuori dal Molise e fuori – soprattutto – dalle indagini.

Strano, visto che proprio per i risultati operativi raggiunti al capitano erano stati tributati sei encomi solenni dai superiori precedenti, il generale Boccia e il Colonnello Tecame. Cambiati i vertici Provinciali e Regionali, per Muscatelli cambia anche la musica. E, stranamente, da investigatore brillante e coraggioso, diventa una specie di rompiscatole, uno che «vede marcio dappertutto», come ebbe modo di dirgli lo stesso ex Comandante Coppola. In dieci mesi arrivano due provvedimenti disciplinari (i primi in 15 anni di carriera) e le note valutative si cominciano ad abbassare nonostante i giudizi assolutamente positivi della Procura, che ha sempre definito Fabio Muscatelli «un bravissimo investigatore».



In questo quadro di punizioni e penalizzazioni, anche il trasferimento a Livorno potrebbe essere viziato da una sorta di illegittimità: l’ultimo castigo per chi ha sfidato il potere forte e non si è convinto con le buone a sloggiare. Da indiscrezioni raccolte in ambienti giudiziari sembrerebbe che subito dopo l’arresto del Colonnello Coppola le pressioni esercitate sull’ufficiale non si sarebbero attenuate ma, al contrario, moltiplicate, tanto che lui stesso ha deciso di segnalare questo fatto insolito agli inquirenti. Ed è in questo sospetto che si concretizza la decisione della Procura della Repubblica di Larino, la quale ha disposto il sequestro di tutti gli atti inerenti il caso Muscatelli e dell’ordine di trasferimento disposto dal Comando generale dell’Arma di Roma su richiesta dei superiori molisani, tra cui il Colonnello Saverio Nuzzi, che guida il Comando Provinciale da quando l’ex Comandante Maurizo Coppola è stato arrestato, proprio nell’ambito dell’inchiesta Black Hole, e il Generale Ermanno Meluccio, al vertice del Comando Regionale Molise dell’Arma.



«Il problema – dicono dal palazzo di Giustizia frentano – nasce perchè il Capitano è stato punito, come lui stesso ha segnalato e come è stato segnalato anche sulla stampa attraverso cronaca di precedenti tentativi di trasferimento presso sedi scomode e difficili».

«Dalle denunce e dalle segnalazioni dello stesso capitano emerge una sorta di mobbing messo in atto nei suoi confronti, che si articolato attraverso sanzioni disciplinari e note di valutazione scarse nonostante la proficua attività di Polizia Giudiziaria da lui compiuta». In pratica, dice la Procura di Larino, «questo ha più l’aspetto di una punizione che di un trasferimento. Non siamo intervenuti per sindacare provvedimenti amministrativi dell’Arma dei carabinieri, e non ci permetteremmo mai di fare una cosa simile».

Il procuratore capo Nicola Magrone taglia corto: «Si tratta di capire, e possiamo farlo solo attraverso gli atti sequestrati, se il capitano è stato punito effettivamente e perchè è stato punito, visto che ci troviamo davanti a una persona che ha sempre fatto il suo dovere, e l’ha fatto bene».



Le ipotesi di reato che hanno spinto la Procura frentana a disporre il sequestro parlano di pressioni esercitate sul capitano scomodo con l’obiettivo di ostacolare le indagini sulla tangentopoli nella sanità molisana, ovvero quella complessa e lunga inchiesta ribattezzata “Black Hole”, cominciata con l’arresto della moglie dell’ex sindaco di Termoli e parlamentare Udc Remo Di Giandomenico e di personaggi eccellenti della vita pubblica del Basso Molise. Tre le ipotesi di reato alla base del sequestro, al momento a carico di ignoti, ma che potrebbero tradursi nelle prossime ore con l’iscrizione di qualcuno nel registro indagati: favoreggiamento a vantaggio di politici locali e centri di potere, violenza privata aggravata ai danni dell’ufficiale, che sarebbe stato minacciato in più occasione di venire spedito in sedi disagiate o dequalificanti se non avesse chiesto lui stesso un trasferimento (cosa che non ha mai fatto) e abuso d’ufficio reiterato: il sospetto è che «con più atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso venivano tenute condotte illegittime per causare al Capitano danni ingiusti», da sanzioni disciplinari a provvedimenti punitivi.



Il blitz di oggi, che solleverà certamente reazioni polemiche, è la conferma che il trasferimento non rientrerebbe in un “normale iter” di progressione di carriera e che potrebbe scaturire da pressioni politiche. Evidentemente per qualcuno che conta parecchio Muscatelli era diventato un personaggio troppo scomodo. E cosa c’è di meglio che un periodo di purgatorio tra la polvere degli scaffali? Severo monito anche per l’ufficiale che avrebbe dovuto sostituirlo al vertice della Compagnia adriatico, il cui trasferimento è stato al momento sospeso. (Monica Vignale)



(Pubblicato il 29/01/2008 su Primonumero.it)





mari8otto@hotmail.it  Tuo IP
Mariotto
Nazione
Italy
Città
Toro
   Messaggio Firmato il 30-01-2008 at 16:46  Ie
Mentre Berlusconi viene assolto perchè nel frattempo ha fatto la legge per cancellare il reato di falso in bilancio, leggiamoci qualche altra cosa di interessante.

Ciao Mariotto




Cronaca Italiana.

I figli di Sandra e Clemente.




Storia di un giornale di partito e di una "bella famiglia come le altre", raccontata dal Direttore del Corriere d'Italia, Mauro Montanari



Il Ministro della Giustizia, Clemente Mastella e sua moglie Sandra Lonardo hanno due figli, Elio e Pellegrino. Pellegrino è sposato a sua volta con Alessia Camilleri. Una bella famiglia come le altre, ma con qualcosa in più. Per sapere cosa, partiamo dal partito di Clemente che, come i più informati sanno, si chiama Udeur. L'Udeur, in quanto partito votato dall'1,4% degli italiani adulti, ha diritto ad un giornale finanziato con denaro pubblico. Si chiama "Il Campanile", con sede a Roma, in Largo Arenula 34. Il giornale tira circa cinquemila copie, ne distribuisce 1.500, che in realtà vanno quasi sempre buttate. Lo testimoniano al collega Marco Lillo dell'Espresso, che ha fatto un'inchiesta specifica, sia un edicolante di San Lorenzo in Lucina, a due passi dal parlamento, sia un'altro nei pressi di Largo Arenula. Dice ad esempio il primo: "Da anni ne ricevo qualche copia. Non ne ho mai venduta una, vanno tutte nella spazzatura!". A che serve allora -direte voi- un giorna-le come quello? Serve soprattutto a prendere contributi per la stampa. Ogni anno Il Campanile incassa un milione e 331mila euro.



E che farà di tutti quei soldi, che una persona normale non vede in una vita intera di lavoro? insisterete ancora voi. Che fara?



Anzitutto l'editore, Clemente Mastella, farà un contratto robusto con un giornalista di grido, un giornalista con le palle, uno di quelli capace di dare una direzione vigorosa al giornale, un opinionista, insomma. E così ha fatto. Un contratto da 40mila euro all'anno. Sapete con chi? Con Mastella Clemente, iscritto regolarmente all'Ordine dei Giornalisti, opinionista e anche segretario del partito. Ma è sempre lui, penserete. Che c'entra? Se è bravo. non vogliamo mica fare discriminazioni antidemocratiche. Ma andiamo avanti.



Dunque, se si vuol fare del giornalismo serio, bisognerà essere presenti dove si svolgono i fatti, nel territorio, vicini alla gente. Quindi sarà necessario spendere qualcosa per i viaggi. Infatti Il Campanile ha speso, nel 2005, 98mila euro per viaggi aerei e trasferte. Hanno volato soprattutto Sandra Lonardo Mastella, Elio Mastella e Pellegrino Mastella, nell'ordine. Tra l'altro, Elio Mastella è appassionato di voli. Era quello che fu beccato mentre volava su un aereo di Stato al gran premio di Formula Uno.



Ed Elio Mastella, che ci faceva sull'aereo di Stato? L'esperto di pubbliche relazioni di Rutelli, quello ci faceva! Quindi, tornando al giornale. Le destinazioni. Dove andranno a fare il loro lavoro i collaboratori de Il Campanile? Gli ultimi biglietti d'aereo (con allegato soggiorno) l'editore li ha finanziati per Pellegrino Mastella e sua moglie Alessia Camilleri Mastella, che andavano a raggiungere papà e mamma a Cortina, alla festa sulla neve dell'Udeur. Siamo nell'aprile del 2006. Da allora -assicura l'editore- non ci sono più stati viaggi a carico del giornale. Forse anche perché è cominciata la curiosità del magistrato Luigi De Magistris, sostituto procuratore della Repubblica a Catanzaro, il quale, con le inchieste Poseidon e Why Not, si avvicinava ai conti de Il Campanile.



Ve lo ricordate il magistrato De Magistris? Quello a cui il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, mandava tutti quei controlli, uno ogni settimana, fino a togliergli l'inchiesta? Ve lo ricordate? Bene, proprio lui!



Infine, un giornale tanto rappresentativo deve curare la propria immagine. Infatti Il Campanile ha speso 141mila euro per rappresentanza e 22mila euro per liberalità, che vuol dire regali ai conoscenti. Gli ordini sono andati tra gli altri alla Dolciaria Serio e al Torronificio del Casale, aziende di Summonte, il paese dei cognati del ministro: Antonietta Lonardo (sorella di Sandra) e suo marito, il deputato Udeur Pasquale Giuditta.



Ma torniamo un attimo agli spostamenti. La Porsche Cayenne (4000 di cilindrata) di proprietà di Pellegrino Mastella fa benzina per duemila euro al mese, cioè una volta e mezzo quello che guadagna un metalmeccanico. Sapete dove? Al distributore di San Giovanni di Ceppaloni, vicino a Benevento, che sta proprio dietro l'angolo della villa del Ministro, quella con il parco intorno e con la piscina a forma di cozza. E sapete a chi va il conto? Al giornale Il Campanile, che sta a Roma. Miracoli dell'ubiquità.



La prossima volta vi racconto la favola della compravendita della sede del giornale. A quanto è stata comprata dal vecchio proprietario, l'Inail, e a quanto è stata affittata all'editore, Clemente Mastella. Chi l'ha comprata, chiedete?



Due giovani immobiliaristi d'assalto: Pellegrino ed Elio Mastella.



Mauro Montanari-Corriere d'Italia/News ITALIA PRESS

mari8otto@hotmail.it  Tuo IP
Lucano
Nazione
Italy
Città
Toro
   Messaggio Firmato il 28-01-2008 at 09:18  Ie
Giuseppe, Giuseppe! Sei sempre il solito. Vorrei sapere che cosa ti ha dato o ti ha fatto Silvio per adorarlo come un patreterno... Sveglia!!!!!

LucaNO

luca_novi@hotmail.it  Tuo IP
Giuseppe Uomo
Nazione
Italy
Città
Toro
   Messaggio Firmato il 26-01-2008 at 22:00  Ie
Hai ragione Giancarlo, con Silvio possiamo stare molto più tranquilli.

Giuseppe

forzaToro@a.it  Tuo IP
Giancarlo Uomo
Nazione
Italy
Città
Toro
   Messaggio Firmato il 26-01-2008 at 15:53  Ie
.. con Silvio possiamo stare tutti più tranquilli

giancarlocofelice@hotmail.com  Tuo IP
Giancarlo Uomo
Nazione
Italy
Città
Toro
   Messaggio Firmato il 26-01-2008 at 15:34  Ie
..auguroni a tutti quelli di destra

giancarlocofelice@hotmail.com  Tuo IP


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